La Macina di San Cresci

Waltraud Redl
23 ottobre 2004 - 6 novembre 2004

 
"Trovandomi a scrivere un parere sull'opera di Waltraud Redl, non vorrei dilungarmi in descrizioni e fraseggi che già dalle composizioni, come dalla espressione cromatica dei dipinti riesce esaurientemente a raccontarsi e farsi comprendere. Pur essendosi dedicata all'arte solo da qualche anno con effettivo slancio professionale , Waltraud ci fa intuire sintesi, forme e volumi che riassumono una conoscenza di percorsi e correnti artistiche ben note . Dal futurismo, al dadaismo, al surrealismo , l'opera di Waltraud si nutre e riesce a darci un condensato in cui anche cubismo come astrattismo kandiskiano o alla Mirò sembrano riecheggiare in pur personalissimi accenti. Si potrebbe parlare di un surrealismo allegorico descrittivo in cui il senso del sogno e della tendenza all'interiorità permeano le differenti tematiche sia figurative che simboliche . Per l'opera di composizione scultorea, oltre che valere l'analisi della sintesi pittorica , c'è un aneddoto che può chiarire l'effettivo slancio di questa artista . Nella sua famiglia sono rimaste celebri le liti e le baruffe sviluppatesi in tenera età, quando Waltraud sottraeva i pezzi del meccano al cuginetto Sigmund per creare le sue primitive bambole meccaniche . Da quei momenti sgorgò la purezza della vena compositiva di Waltraud che, fondendo in seguito, pratica ed espressioni senza mai abbandonare l'inclinazione alla creatività , giunse alle attuali matrici espressive. Artista austriaca di nascita, ma di formazione mitteleuropea ed internazionale , Waltraud ha il piacere di presentare le proprie ultime opere come un riassunto delle esperienze e delle emozioni ricevute nel "nostro Chianti", dove già da tempo lavora ed opera con dinamismo e successo.
( da : "Commento all'artista " di A.F. )

Nasce in Austria nel 1963 .